La voglia di perdere molti chili in poco tempo ha portato diverse persone ad affidarsi a prodotti di dubbia credibilità che garantiscono il massimo risultato col minimo sforzo. In maniera impropria queste diete vengono definite “miracolose” e lo stesso termine “brucia-grassi” è indubbiamente fuorviante. Il Dott. Mauro Meloni nutrizionista a Udine, ci spiega perché e come questi termini sono utilizzati in maniera impropria.
Fondamentalmente prodotti bruciagrassi, cioè capaci di assicurare un’immediata ossidazione del grasso corporeo o di agire come stimolatori delle vie metaboliche per un consumo maggiore di grasso corporeo, non esistono.
Sicuramente è possibile stimolare il metabolismo, ma solo seguendo una dieta equilibrata di carboidrati e proteine, da affiancare ad una sana e costante attività motoria.
Perché vengono enfatizzati i cibi bruciagrassi?
Viviamo in una società molto condizionabile, quindi basta poco per diffondere l’idea che un prodotto abbia effetti miracolosi in termini di dimagrimento e perdita di peso. Ananas, tè verde e zenzero vengono glorificati come sostanze bruciagrassi soprattutto grazie ad una determinata campagna mediatica portata avanti da aziende che vendono prodotti dimagranti.
Indubbiamente questi prodotti hanno delle proprietà benefiche. La bromelina, presente nell’ananas, ha un importante effetto drenante e anti-edematoso; l’epigallocatechina gallato, polifenolo del tè verde, è un ottimo antiossidante; i gingeroli, principi attivi dello zenzero, hanno notevoli proprietà antinfiammatorie e antiemetiche.
A questi ingredienti sono quindi stati associati determinati vantaggi in termini metabolici che in realtà non hanno, sfruttando principalmente la loro notorietà. Il marketing ha fatto il lavoro restante, associando volti noti della tv o dello spettacolo a prodotti definiti ingannevolmente bruciagrassi.
Esistono in natura sostanze capaci di bruciare velocemente i grassi?
A livello alimentare sicuramente non esistono sostanze in grado di bruciare rapidamente i grassi in eccesso nel corpo. Se anche esistessero comporterebbero però dei problemi, poiché determinerebbero alterazioni di natura termodinamica incompatibili con la nostra vita. Si verificherebbe una fuoriuscita di energia termica che il corpo non riuscirebbe a gestire con i normali meccanismi termoregolatori. Sicuramente sarebbe preferibile disperdere questa energia in un lasso di tempo più ampio tramite una più sana e naturale attività fisica.
Ultimamente l’attenzione si sta concentrando sui promotori metabolici, principi attivi in fase di studio, ma al momento c’è poco di concreto. Tra le poche sostanze che hanno un ruolo metabolico rilevante sono emerse la caffeina e la nicotina, anche se hanno delle ripercussioni negative per la salute.
Un consumo abituale di queste due sostanze infatti dà vita ad una aumento del metabolismo basale, cioè del consumo energetico in fase di riposo. Non bisogna però superare un determinato consumo quotidiano di caffeina, altrimenti c’è il rischio di sovrastimolare il sistema nervoso centrale, tenendo presenti i rischi per chi soffre di problemi cardiovascolari. Anche i danni della nicotina, oltre alla dipendenza, son ben noti.
Fatta eccezione per la nicotina e la caffeina, che hanno comunque controindicazioni piuttosto pericolose, non esistono studi che accertano la presenza di molecole nel settore alimentare in grado di agire come stimolatore e quindi ridurre il grasso corporeo.
Anche se esistessero dovrebbero comunque essere affiancati da una sana alimentazione o una terapia dietetica mirata ed una continua attività fisica, per rendere naturale il processo di smaltimento dei grassi in eccesso e recuperare un perfetto equilibrio psico-fisico.